"Lungo i sette anni di vita di Spira, le Sinfonie di Beethoven sono state il punto focale del nostro lavoro. Il nostro primissimo incontro è stato con la Seconda sinfonia di Beethoven e dopo di questa ognuna di loro ha segnato un passo ulteriore nel nostro sviluppo artistico. Dalla piccola città di Formigine, in Italia, dove normalmente ci incontriamo per studiare, queste sinfonie hanno viaggiato con noi in tutta Europa. In questo momento il passo più audace, ma in un certo senso il più naturale, è quello di completare il ciclo con la Nona Sinfonia. Per quanto ne sappiamo, la Nona Sinfonia non è mai stata eseguita senza un direttore, quantomeno recentemente: la ragione non è solo la mole delle forze coinvolte, che sicuramente necessità di coordinamento, ma anche la complessità e la densità del suo messaggio musicale. Abbiamo pensato di lavorare a questo pezzo su più fronti con due periodi di prova con tutti i musicisti e studiando con il coro fin dai primi mesi di preparazione proprio perché ogni fase della costruzione dell’idea di questo pezzo sia condivisa fin dall’inizio. E’ proprio questo lo spirito con cui da sempre avevamo in mente di avvicinarci questa composizione. Non vogliamo l’incontro tra un coro, un’orchestra e dei solisti, ma novanta musicisti che insieme studiano la partitura e la interpretano nella loro interezza, siano essi cantanti professionisti, dilettanti o strumentisti. In questo momento l’ovvia emozione associata all’idea di incontrare da vicino questa sinfonia è ciò che ci dà l’energia necessaria ad affrontare tutti gli interrogativi, le questioni, le complicazioni che un tale progetto richiede, ma non vogliamo vivere questa esperienza come l’ascesa ad una montagna incantata o il relazionarsi con il Mito della Nona di Beethoven, piuttosto, affrontarlo in maniera molto semplice, quasi artigianale, mettere le mani in qualcosa in cui sappiano, non finiremo mai di scavare."