Travolge senza preamboli come un fiume in piena il primo movimento della sinfonia. Un fiume di cui Robert, tra l'altro, aveva sofferto la potenza in prima persona buttandocisi nel disperato tentativo di togliersi la vita. Nonostante Schumann stesso avesse preferito in un secondo momento evitare di chiamare la sua ultima sinfonia "Renana" per non influenzare troppo direttamente l'immaginazione dell'ascoltatore, questo pensiero non ci abbandona mai, durante tutto il pezzo, nemmeno durante la leggerezza dei due movimenti centrali prima di arrivare alla tremenda funebre drammaticità del quarto movimento (con la Spira non abbiamo forse quasi mai affrontato una musica talmente intensa, scura e profonda, forse solo la marcia funebre dell’eroica di Beethoven).
Ci siamo detti che questa volta ci preme quasi più suonare questa sinfonia che studiarla, mettendo in pratica tutto quello che abbiamo imparato in questi anni, usando tutti gli strumenti espressivi che abbiamo a disposizione. Da anni fremiamo per immergerci in questo mondo fatto di una materia molto più intensa del mondo normale e trovare immediatamente tutti i mezzi per plasmarla con fedeltà rispetto all’anima di chi l’ha scritta, un’anima allo stesso tempo sofferente ed euforica, potentemente creatrice e purtroppo altrettanto autodistruttiva.
19/12/2015 21:00 Pala Round Table (San Felice sul Panaro Italia) Vedi mappa
20/12/2015 21:00 Polisportiva Formiginese (Formigine Italia) Vedi mappa
21/12/2015 20:45 Società Filarmonica (Trento Italia) Vedi mappa